La metropolitana di Milano, una storia lunga due secoli
Si sa che a Milano c'è in progetto la metropolitana però questo progetto ogni giorno sempre più si allontana.
Così cantava Giovanni D’Anzi nel 1939 (abbiamo tradotto dal milanese). Si sbagliò. Eppure, non possiamo biasimarlo.
LE ORIGINI
Infatti, la prima idea di un servizio ferroviario cittadino risale addirittura del 1857, quando l'ingegner Carlo Mira propose di deviare il percorso del Naviglio Martesana e di utilizzare quello spazio per una ippovia.
Non se ne fece nulla, come non si fece nulla dei vari progetti che si susseguirono nella prima metà del secolo scorso. Una, però, merita di essere ricordata: Baldassarre Borioli propose di realizzare otto linee a raggiera tutte con capolinea Duomo e una nona linea circolare di raccordo.
Dopo vediamo perché è interessante.
LA METROPOLITANA DI MILANO ADESSO
Gli scavi per la metropolitana iniziarono nel 1957. L'inaugurazione ebbe luogo il 1 novembre 1964. Nasce proprio nel pieno del boom economico, nella fase di passaggio tra la società contadina e la società industriale.
Le prime due linee
La prima tratta andava da Sesto Marelli a Lotto. Stiamo parlando della 1, la rossa. Tocca la maggior parte dei luoghi più significativi della città: Loreto, corso Buenos Aires, Porta Venezia, Palestro (dove ci sono il Museo di Storia Naturale, la Gam, il Pac, la zona del silenzio con la villa del fenicotteri e quella con l'orecchio), corso Vercelli. Soprattutto, ci sono il Duomo e il Castello Sforzesco. È lunga 27 chilometri.
La linea 2 della metropolitana, la verde, per molto tempo è stata l'unica a varcare i confini del Comune di Milano. E anche adesso ha ben tre capilinea extraurbani. In parte, segue il tracciato delle Linee Celeri dell'Adda, che andavano da Piazza Sire Raul a Vimercate e a Gorgonzola.
Questo secondo ramo sarebbe dovuto arrivare fino a Bergamo ma il progetto venne ridimensionato. Dopo torniamo anche su questo punto. Comunque, Cascina Gobba, Crescenzago e Cimiano prima erano stazioni delle Linee Celeri dell'Adda ed è per questo motivo che a Cimiano e a Crescenzago c'è un binario morto.
La Verde è anche la metropolitana delle stazioni (Garibaldi, Centrale, Lambrate, Cadorna), della movida (Porta Genova/Navigli, Garibaldi/Corso Como/Piazza Gae Aulenti, Lanza/Brera, Moscova) e della Basilica di Sant'Ambrogio.
A Sant'Agostino si può scendere per andare al Museo della Scienza e della Tecnica, a San Vittore (presente anche nelle Canzoni della Mala e in 'Porta Romana") e all'ultimo Blockbuster rimasto in città.
La linea 2 è lunga 39,4 chilometri.
Le successive
La linea 3, la gialla, è stata inaugurata nel 1990, l'anno dei Mondiali in Italia. Per un po' di tempo coprì solo la tratta Centrale-Duomo. Poi, più o meno velocemente, si è espansa e adesso congiunge la periferia sud-est con la periferia nord-ovest. Invece, la verde collega il sud-ovest con il nord est.
Come fermate rappresentative scegliamo Missori per la Torre Velasca e per la Statale e Rogoredo per il brano di Enzo Jannacci, oltre alle due già menzionate. Ha un’estensione di 17,1 km.
Nel 2013, poco prima di Expo, ecco la 5, la Lilla. La metropolitana che va da sola.
Le stazioni più significative sono Garibaldi e Domodossola per via della stazione, Isola, Monumentale, Tre Torri per le opere di Zaha Hadid, Bicocca per il polo universitario e San Siro (molti si ricorderanno di quando per andare allo stadio in metropolitana bisognava scendere a Lotto e farsi un bel pezzo a piedi).
Da un punto di vista logistico, la 5 collega la periferia nord con la periferia ovest. È interessante che salti il centro. È lunga 12,6 km.
LA GRAFICA E Il DESIGN DELLA METROPOLITANA DI MILANO
Ogni fermata ha la sua importanza. Gorla per i Piccoli Martiri, la Martesana e il ponte di pietra. Quando era un comune indipendente la chiamano Piccola Parigi.
QT8 per il nome, la chiesa progettata da Magistretti (si chiama Santa Maria Nascente, che è anche il nome ufficiale del Duomo) e per il quartiere progettato a tavolino da Bottoni.
Inoltre, anche questa stazione della Linea Rossa tocca un luogo rappresentativo della città: il Monte Stella o Montagnetta di San Siro. Realizzato con le macerie causate dalla Seconda Guerra Mondiale, prende il nome dalla moglie di Bottoni.
Potremmo continuare con questa carrellata ma preferiamo fermarci qui.
Bob Noorda era olandese ma riposa nel Famedio sotterraneo del Monumentale. È stato lui a inventare il font della metropolitana, che si chiama proprio Bob Noorda. È un font semplice (un sans serif, cioè senza decorazioni) e ben leggibile anche di lato.
La linearità, la funzionalità e la riconoscibilità sono alla base del progetto grafico della Metropolitana Milanese. Oltre a Noorda se ne occuparono Franca Albini, Franco Helg e Antonio Piva. Vollero anche creare un ambiente accogliente.
La vlogger Ederake, esperta di design e di architettura, ha definito il progetto grafico della metropolitana di Milano un esempio perfetto di immagine coordinata. Ha detto anche che ha la nostra metro ha fatto la storia dell'urbanistica, del design e dell'architettura.
LA QUATTRO E IL PASSANTE
E la linea 4? Come molti di voi sanno, sta per essere aperta. Per molto tempo il passante ferroviario è stato considerato la quarta linea della metropolitana. In realtà, è gestito da Trenord e si interseca con alcune fermate del' Atm.
La metropolitana e le linee Atm in generale connettono Milano con i comuni della Città Metropolitana. Invece, il passante ferroviario la collega con le parti più lontane della sua area metropolitana, la sua zona d'influenza, che travalica addirittura i confini regionali perché arriva fino a Novara.
Sia l'area metropolitana di Milano sia la metropolitana di Milano sono tra le più estese d'Europa. Ogni giorno milioni di persone usano la metropolitana e il passante per andare a lavorare o a scuola, per andare a trovare qualcuno o anche solo per andare a fare una passeggiata o a divertirsi.
UN MICROCOSMO
Tuttavia, la metropolitana non è solo un mezzo di trasporto e una rete di stazioni. Ci sono i ragazzi sudamericani che fanno le coreografie a Porta Venezia. I bar e i negozi. Le persone che leggono, lavorano, ascoltano musica, lavorano, guardano lo smartphone.
Ci sono le macchinette per rifocillarsi e per mangiare qualcosa di buono. Le persone che vediamo ogni giorno senza sapere il loro nome. I discorsi interessanti che a volte si sentono.
Ci sono i mendicanti, che spesso suonano e cantano o fanno mini spettacoli. I giornali della free Press. Gli insulti a Baal e a Lucifero. Una volta c'erano i libricini di narrativa che venivano distribuiti gratuitamente.
IL FUTURO DELLA METROPOLITANA DI MILANO
La metropolitana di Milano è anche quello che non è stato ancora realizzato: le idee e le richieste di prolungamento (verso Monza, verso i comuni del Sud Ovest, verso Binasco, verso Baggio e verso altri luoghi) e la linea 6.
Chiudiamo con la Circle Line, già in fase di realizzazione, e lo studio di fattibilità del prolungamento del ramo Gessate fino a Trezzo sull'Adda, al confine con la provincia di Bergamo. Ecco perché prima abbiamo scritto che quelle informazioni sono interessanti.