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Ondina Valla, il Sole in un sorriso!

Via Ondina Valla, Milano (Romolo)

Chi era Ondina Valla? Ondina Valla era un'atleta italiana. È passata alla storia perché è stata la prima donna italiana a vincere una medaglia d'oro alle Olimpiadi.

LOS ANGELES 1932: IL “NO” DEL VATICANO

Accadde alle Olimpiadi di Berlino, nel 1936. Avrebbe dovuto partecipare anche a quelle del 1932, che si tennero a Los Angeles. Ma non ci andò perché il Vaticano non volle. Infatti, riteneva sconveniente che una ragazza di 16 anni facesse un viaggio così lungo da sola in mezzo a tanti uomini. Secondo un'altra versione non sarebbe stata l'unica donna e il problema era l'età.

BERLINO 1936: IL TRIONFO DI ONDINA VALLA E IL REGIME

Nel 1936 la situazione era cambiata e il Regime adesso era in una posizione di forza rispetto al Vaticano. In quegli anni, il consenso era molto alto, soprattutto dopo la conquista dell'Etiopia. Dopo la Conferenza di Monaco sarebbe addirittura aumentato. Ma questa è un'altra storia. Dicevamo delle Olimpiadi di Berlino. Mussolini ci teneva a fare bella figura in casa di Hitler. È importante fare bella figura in casa degli amici. E Ondina glielo permise.

Va da sé che il PNF sfruttò la bravura della ragazza a scopi propagandistici. In più, a discapito del nome, non era proprio -ina. Infatti, era alta 1.73. In altre parole, incarnava quell'ideale di italiano dal fisico atletico che tanto piaceva al Regime. È vero, le donne, secondo il PNF avrebbero dovuto innanzitutto fare figli ed essere delle bravi mogli e delle brave casalinghe. Ma si possono sempre fare delle eccezioni. Lei e gli altri italiani vincitori di medaglie vennero ricevute dal Duce.

TREBISONDA, IL SOLE IN UN SORRISO

La stampa la ribattezzò Il Sole in un sorriso.

Nacque a Bologna il 20 maggio 1916, nel quartiere Reno. Adesso, sul muro casa della casa in cui venne al mondo c'è una targa che la ricorda.

In realtà, il vero nome della ragazza era Trebisonda. Pertanto, Ondina era un diminutivo. Il padre le diede questo nome in onore della città turca perché la riteneva la più bella del mondo.

La madre avrebbe voluto che facesse una vita normale. Per fortuna, il padre la incoraggiò a proseguire con lo sport. Tra l’altro, nel 1932 la sua mamma era d’accordo con il Vaticano.

ONDINA VALLA E CLAUDIA TESTONI

Ondina Valla aveva una compagna di scuola, Claudia Testoni, che andò pure  lei alle Olimpiadi del '36. Nella finale degli 80 metri a ostacoli, quella della medaglia d'oro, arrivò quarta.

Trebisonda fece lo stesso tempo della seconda e della terza. La vittoria le fu assegnata grazie al fotofinish perché i cronometri di quei tempi non consentivano di registrare i centesimi di secondo. Le altre due atlete si chiamavano Steuer e Taillor. La prima era tedesca e la seconda canadese.

Su YouTube trovate dei filmati di quella gara, che si svolse il 6 agosto 1936.

Pochi giorni dopo, la squadra composta da lei, da Claudia e da altre due ragazze, Bongiovanni e Bullanom arrivò quarta nella staffetta.

ALTRE SPECIALITÀ E IL CALCIO

Era brava anche nel salto in lungo e nel salto in alto. Nel 1937 si aggiudicò la gara dei 100 metri piani e nel salto in alto ai Giochi Goliardici Mondiali di Torino.

La Fisal l'ha inserita nella Hall of Fame degli atleti italiani.

Tifosissima del Bologna, il presidente dei rossoblù Dall'Ara le diede una tessera per vedere le gare interne.

IL FURTO E LA MORTE

Ondina Valla è morta a L'Aquila, città in cui era andata ad abitare dopo il matrimonio, nel 2006.

Nel 1978 le rubarono la medaglia ma nel 1985, l'allora presidente del Coni, Nebbiolo, gliene fece avere una copia.

VIA ONDINA VALLA A MILANO

Milano nel 2018 le ha intitolato una via vicino alla stazione di Romolo (treni e metropolitana e in futuro anche circle line), all'incrocio con viale Cassala. Come via Anna Kuliscioff, anche questa strada si trova nella periferia occidentale della città. Ma più a sud.

È una strada molto breve.

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