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Santa Maria Nascente, la chiesa di QT8


Alla mostra su Vico Magistretti che si tenne nel 2021 alla Triennale c’era anche il progetto di Santa Maria Nascente (Qt8)

Per parlare della chiesa di Santa Maria Nascente non possiamo prescindere dal progetto QT8, nel quale s’inserisce.

Questo edificio religioso è stato progettato dagli architetti Vico Magistretti e da Mario Tedeschi nel 1947 ed è stato realizzato nel 1955. I due hanno vinto un concorso.

LA STRUTTURA DI SANTA MARIA NASCENTE IN QT8

La chiesa si trova nel centro di QT8 perché Magistretti e Tedeschi hanno voluto che fosse un luogo aggregativo del quartiere. È separata dalla strada da un giardino, che funge da sagrato.

La forma circolare

Siccome la pianta della chiesa è circolare, la struttura non presenta un unico fronte.

Per l’esattezza, i cerchi sono due, concentrici e sfasati l’uno rispetto all’altro. Quello di dimensioni minori coincide con la chiesa. Invece, l’altro più grande include il porticato esterno.

L’uso del cemento armato e la pianta circolare per l’epoca sono molto innovativi

Lombardia Beni Culturali scrive: La forma e la dimensione del lotto hanno suggerito una organizzazione planimetrica particolare, in grado di valorizzare l'area a disposizione e i fabbricati costruiti.

Inoltre, secondo chiesecontemporanee.chiesadimilano.it, sebbene risalga a prima del Concilio Vaticano II, è all’avanguardia perché la sua composizione stimola il coinvolgimento dei fedeli. Infatti, dice

Il suo impianto appare molto innovativo per il momento storico in cui è nata, in quanto il coinvolgimento dei fedeli è attentamente ricercato. L’effetto viene ampliato anche dallo schermo in cemento intonacato che copre l’ingresso alla sagrestia; esso non separa le funzioni che il programma liturgico prevede ma esalta il movimento circolare di cui il fedele si sente partecipe e che ha come punto focale sempre l’altare.

In realtà, la circolarità di Santa Maria Nascente non è perfetta perché s’interrompe, nella parte a destra rispetto all’altare, nel punto in cui abbiamo il collegamento tra la chiesa e la casa parrocchiale.

Come una tenda

Santa Maria Nascente l’aspetto di una tenda. Infatti, è a pianta centrale (significa che tutti i punti sono equidistanti dal centro: in questo caso ha una forma circolare) ed è provvisto di una copertura conica fatta di tegole a canale.

La struttura portante è data da sedici pilastri in cemento armato a vista che sorreggono il tetto. Inoltre, congiungendosi con le travi, delimitano lo spazio del sagrato e formano più accessi alla chiesa.

Queste sedici colonne partono dal punto più in della copertura, che è fatta di mattoni.

La copertura conica è rivestita in rame.

La tenda rappresenta il riparo che le persone possono trovare in questa chiesa. I due architetti si sono ispirati al Vangelo di Giovanni.

La balconata e l’organo

All’interno, troviamo una balconata.

Nelle chiese di una volta, questa parte sopraelevata era il matroneo e correva lungo il perimetro della chiesa, proprio come la balconata progettata da Magistretti e Tedeschi. La balconata di Santa Maria Nascente ospita un organo a canne. Si tratta del Tamburini opus 406. Originariamente (1959) era stato costruito per la chiesa di Santa Maria delle Grazie di Monza.

La luce

Un altro elemento interessante è il modo in cui viene illuminato l’interno: dalla luce che filtra dall’alto e si diffonde. Infatti, le piccole finestre, poste tra i pilastri sono troppo piccole per riuscire a farlo

Per amore della verità, precisiamo che non è stata un’idea dei due architetti.

Arte

Adesso parliamo delle opere d’arte presenti nella chiesa di Santa Maria Nascente (compreso il cortile).

Partiamo con la statua in marmo Madonna scolpita da Marco Melzi. Si trova nel giardino.

Continuiamo con la statua in legno, sempre della Vergine, opera di Leone Lodi. Si trova a sinistra dell’altare.

Abbiamo poi un crocifisso e una Via Crucis in legno della Val Gardena. Al posto di quest’ultima durante il periodo natalizio e durante quello pasquale vengono messi dei pannelli lignei dipinti dalla comunità.

Infine, ai lati dell’ingresso principale si possono ammirare due edicole decorate con la tecnica del mosaico.

Il battistero

l battistero ha i muri con i mattoni in cotto.a vista e al suo interno è presente un altare moderno in bronzo. Vi si svolgono le messe feriali. Al pari della sagrestia, è staccato dall’edificio principale. Il cotto è un riferimento alla tradizione architettonica lombarda, mentre la chiesa è in cemento armato a vista.

La copertura del battistero è fatta di lastre di rame, così come i pluviali e la gronda della chiesa.

L’altare della chiesa e i contrasti

Quello tra il cotto e il cemento armato è un bel contrasto. Come lo è quello tra il cemento armato e il legno di noce dei confessionali.

L’altare della chiesa è situato su dei gradini in granito rosso ed è circondato da una balaustra rivestita di marmo bianco e nero.

Ai locali parrocchiali si accede direttamente della strada.

GLI AUTORI: MARIO TEDESCHI (E VICO MAGISTRETTI)

Tra i due progettisti, Magistretti è sicuramente quello più conosciuto. Pertanto, spendiamo qualche parola per Mario Tedeschi. Né Wikipedia né la Treccani gli hanno dedicato una voce.

Mario Tedeschi è stato un architetto, attivo nella seconda metà del Novecento soprattutto nel panorama milanese.

Ha progettato soprattutto case moderne, ma si è dedicato anche al design: la lampada Claritas (1946) è opera sua e di Magistretti. È significativa perché è stata la prima lampada progettata da Magistretti. Inoltre, Mario Tedeschi è stato redattore Domus. Ritornando al design, ha progettato anche sedie e oggetti di altro tipo per Lida Lev.

Oltre alla chiesa di Santa Maria Nascente, Tedeschi ha firmato altre tre chiese milanesi: Santa Marcellina e San Giuseppe alla Certosa (viale Espinasse), Santa Maria Goretti (via Melchiorre Gioia, di fronte alla Cassina de’ Pomm) e San Giovanni Bosco (via Mar Nero, Sella Nuova).

GLI AUTORI: DON MARCO MELZI

Don Marco Melzi è stato un sacerdote e uno scultore (ha realizzato più di 500 opere) e ha insegnato nella Scuola Beato Angelico.

Nacque a Milano il 14 settembre del 1918. Il padre era un ebanista.

Don Marco Melzi era amico di Giuseppe Lazzati, che poi diverrà rettore dell’Università Cattolica di Milano, di Giovanni Guareschi e di Gio Ponti.

Inoltre, ha conosciuto la storica dell’arte Eva Tea, Francesco Messina Giacomo Manzù, Luciano Minguzzi e Marino Marini. Li conobbe all’Accademia di Brera.

È morto a Milano il 21 settembre 2013.

QT8

Santa Maria Nascente è subito all’uscita della fermata QT8. Se ci andate, potete leggere molte delle informazioni che seguono le Già nella stazione c’è l’indicazione. E adesso parliamo un po’ di questo quartiere (nell’articolo Milano è un motore di modernità: ecco alcuni esempi gli abbiamo dedicato qualche riga).

Il progetto di Bottoni

QT8 significa Quartiere Triennale 8. Infatti, Piero Bottoni presentò il progetto all'ottava edizione della Triennale di Milano, che si aprì nel 1947.

In che cosa consisteva questo progetto ? In un quartiere disegnato a tavolino secondo alcuni criteri. Vediamoli brevemente.

1) I luoghi d'interesse pubblico (farmacie, filiali di banche, poste eccetera) dovevano essere collocati agli incroci.

2) Varietà di tipologie di edifici: dalle villette ai condomini di undici piani.

3) I locali dei palazzi dovevano essere disposti in base al giro del sole.

4) Un sistema viario pensato per ridurre gli spostamenti in automobile.

5) Tanto verde.

6) Spazi di aggregazione.

Bottoni volle risolvere in questo modo il problema della mancanza di alloggi causato dai bombardamenti. e si era pensato anche a quelli per i senza tetto. Il tema dell’ottava Triennale era proprio l’abitare

Il Monte Stella

Non a caso il luogo più significativo di QT8 è il Monte Stella o Montagnetta di San Siro, alto 100 metri. Infatti, come molti sanno, è stato costruito con i detriti degli edifici distrutti durante la guerra.

Due curiosità. La prima è che Stella era il nome della moglie di Bottoni. La seconda è che il nostro architetto avrebbe voluto che sulla cima venisse aperto un ristorante.

Realtà vs intenzioni di Bottoni

Non è stata l’unica cosa che non è andata come desiderava lui.

Per esempio, vicino chiesa, doveva sorgere una piazza circondata da portici.

Sul sito del quartiere si può leggere quanto segue:

Il progetto originale risulta incompiuto: si sente l’assenza della Casa collettiva, la Casa Giardino e la Casa a piccoli alloggi, che Gio Ponti voleva destinare “agli artisti e particolarmente agli studenti di architettura”.

La solidarietà corporativa degli interessi è prevalsa sulla solidarietà nazionale.

L’urbanistica e l’architettura al QT8 sono strettamente legate in un progetto di qualità ambientale, dove luce e spazi verdi entrano armonicamente a far parte dei diversi modelli edilizi, in un paesaggio di vivibilità individuale e collettiva. Scultura e decorazione si integrano alla residenza urbana.

In compenso, ci sono il PalaBadminton, un ostello della gioventù (per anni l’odg di Milano per antonomasia) e, soprattutto, La Casa Gialla, una struttura voluta da Matteo Nassigh, un ragazzo tetraplegico morto molto giovane. Nassigh è anche il nome dell’associazione che ha sede in questa struttura. La Casa Gialla è attaccata alla chiesa di Santa Maria Nascente.

Passato e presente

L'allora sindaco di Milano, Luigi Greppi, lo stesso che si prodigò affinché venisse accelerata la ricostruzione della Scala, gradì il progetto e fece in modo che fosse attuato.

Architetti importanti hanno contribuito alla realizzazione di QT8: Albini, Castelli Ferrieri, Castiglioni, Cerutti, Crippa, De Carlo, Dova, Lingeri, Minoletti, Pollini, Piccoli, Ponti, Pucci, Rogers, Tede¬schi, Sottsass Zanuso. Oltre, naturalmente, a Magistretti e a Tedeschi.

Possiamo quindi considerarlo un quartiere residenziale di livello alto anche se è situato in periferia. Almeno, lo era nelle intenzioni perché adesso ha qualche problema di degrado.

La disputa e la sentenza del Tar

Amaury ha detto. QT8 è il solo quartiere di Milano in cui siano stati realizzati prototipi di architettura straniera (Belgio e Finlandia),.

Il 3 giugno 2019 il Ministero per i Beni e le attività culturali (Mibac) ha stabilito che QT8 è un luogo di grande interesse culturale. La Giunta di Milano ha fatto ricorso al Tar contro il decreto portando questa motivazione:

“Il provvedimento del Mibac non ha accolto le osservazioni formulate ad aprile dall’amministrazione con cui si proponeva di sostituire il vincolo monumentale, considerato troppo impattante sulla gestione degli interventi di iniziativa pubblica e privata, con un più appropriato vincolo paesaggistico, già applicato in diversi abiti del territorio cittadino”. Troppo impattante perché riguardava un quartiere intero e non degli edifici.

Il Tar ha dato ragione al Comune. Il vincolo del MIBAC è però valido per la scuola elementare Martin Luther King e il Padiglione per mostre e riunioni di via Pogatsching 34.

COME SI RAGGIUNGE

Se volete visitare il quartiere QT8 dovete andare a Milano (se non ci siete già), prendere la metropolitana rossa in direzione Rho Fiera e scendere proprio a QT8. È la fermata dopo Lotto-Fiera 2, quella che si usa(va) per andare allo stadio di San Siro. Naturalmente, se venite dalla parte opposta potete prendere solo quella che va a Sesto Fs.

In alternativa, c’è il bus 69.

PERCHÉ LA CHIESA DI QT8 SI CHIAMA SANTA MARIA NASCENTE?

Chiudiamo dicendovi che la chiesa di Santa Maria Nascente che possiamo vedere a QT8 si chiama così perché Santa Maria Nascente è il nome ufficiale del Duomo di Milano. Magistretti e Tedeschi vollero creare una continuità con la tradizione.

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PS

Chiese Contemporanee ha tracciato un percorso ideale tra le chiese contemporanee di Milano. Scriveremo altri articoli ispirati a questo itinerario. Quello che avete appena letto era il secondo. Il primo è stato San Francesco d’Assisi al Fopponino, dove c’era un cimitero.