I Corpi Santi e l’annessione a Milano
Siete mai stati nel Comune di Corpi Santi? Molto probabilmente no visto che è stato soppresso nel 1873. Tuttavia, se abitate o lavorate a Milano o se ci siete venuti almeno una volta nella vostra vita, è pressoché certo che siate stati. in quello che era il suo territorio. Anche solo passandoci con la metropolitana. Per esempio, piazza Oberdan e corso Buenos Aires, che ai tempi non esistevano, sarebbero appartenute a questo comune, se fosse esistito ancora. Ne abbiamo fatto cenno nell'articolo su Porta Venezia. Oppure, la zona di Marghera e Piazza Wagner. Insomma, aree che adesso sono considerate centrali fino al 1873 erano Giargiania. E, per un po', anche dopo.
Infatti, quest'anno ricorre il centocinquantesimo anniversario dell'annessione a Milano del comune dei Corpi Santi. La parola annessione mi fa un po' sorridere perché a quei tempi Milano era la meno estesa delle due. Infatti, il suo limite erano le mura spagnole del XVI secolo. Mentre Corpi Santi arrivava fino a Vigentino, Chiaravalle, Rogoredo, Lambrate, Crescenzago, Turro, Gorla, Precotto, Greco, Niguarda, Affori, Musocco, Trenno, Baggio, Lorenteggio e Ronchetto sul Navglio. Anche queste località erano indipendenti e tra qualche tempo parleremo di quando sono state inglobate da Milano in modo definitivo.
ALCUNE INFORMAZIONI SUI CORPI SANTI
Ma vediamo meglio questo paese.
L’etimologia
Innanzitutto, da dove viene il nome? Secondo una leggenda, è legato alla presenza delle salme dei Re Magi al di fuori delle mura spagnole.
Un'altra versione lo fa derivare dal fatto che i primi cristiani seppellivano i corpi dei martiri al di fuori della città.
Tuttavia, l'etimologia è più prosaica: gli austriaci decisero che i cimiteri fossero spostati al di fuori delle mura spagnole. Infatti, corpi santi è un sinonimo di fuochi fatui, le fiammelle che possono sprigionarsi dalle tombe.
Alcuni dati
In secondo luogo, perché lo abbiamo definito paese, se era più grande di Milano? Perché era un comune prettamente agricolo. In più, era meno popoloso. Per esempio, secondo il censimento del 31 dicembre 1861 Milano aveva 196.109 abitanti e Corpi Santi 46.348.
Quali erano le sue dimensioni? Circa 66 chilometri quadrati. Per rendersi conto della differenza di grandezza tra Corpi Santi e Milano basta considerare che oggi il comune di Milano ha un'area di 181 chilometri quadrati e che il Municipio 1 (che è proprio la zona compresa all'interno delle mura spagnole) è grande 9,67 kmq.
I Corpi Santi e le porte di Milano
Inoltre, Corpi Santi circondava Milano. Tuttavia, non si trattava di una circonferenza perfetta. Anzi, la lunghezza del raggio andava da 3 a 7 chilometri.
Questo perché la cerchia delle mura spagnole era ed è disomogenea. Basta guardare una cartina per rendersene conto. E a proposito di mura spagnole, le loro porte segnavano il confine tra i due comuni. Non solo: Corpi Santi era suddiviso in sestrieri e ogni sestriere prendeva il nome da una o due porte milanesi.
I sestrieri erano i seguenti: Porta Nuova, Porta Orientale (oggi Porta Venezia) con Porta Tosa (oggi Porta Vittoria), Porta Romana con Porta Vigentina, Porta Ticinese con Porta Lodovica, Porta Vercellina (o Porta Magenta) con Portello del Castello, Porta Comasina (oggi Porta Garibaldi) con Porta Tenaglia (oggi Porta Volta, anche se esiste via di Porta Tenaglia). Il punto in cui si trova la nostra sede si trovava nei Corpi Santi di Porta Ticinese con Porta Lodovica.
L’ANNESSIONE DEI CORPI SANTI A MILANO
Ma le porte, cui si aggiungevano il Tombon de San Marc e il Tombon di via Arena per il traffico fluviale, non erano solo dei punti d'accesso a Milano, ma anche dei caselli daziari. Pertanto, tutte le merci che transitavano di lì in ingresso dovevano pagare una tassa. Questo ebbe un ruolo determinante nella decisione del Comune di Milano nel richiedere l'accorpamento. Infatti, molte aziende avevano messo la propria sede a Corpi Santi proprio per poter avere prezzi più competitivi. Ma dal punto di vista meneghino costituiva una mancanza di introiti non indifferenti. Si è stimato che dai dazi Milano ogni anno incassava tre milioni di lire.
A questo si aggiunga che la tassa sui redditi prodotti a Milano era molto più alta.
C'era un altro motivo. In soldoni, i membri della Giunta milanese dicevano: “Questi vengono qua, lavorano, prendono soldi e usufruiscono delle nostre strade e dei nostri servizi ma la nostra città non ne ha nessun beneficio”.
Una curiosità: la sede del Comune di Corpi Santi si trovava all'interno dei confini ambrosiani, in via Crocefisso (vicino al Parco delle Basiliche) e molti consiglieri comunali abitavano a Milano.
Si arrivò così al decreto reale numero 1413, pubblicato l’8 giugno 1873, che sanciva la fine del Comune di Corpi Santi, istituito nel 1782 per volontà dell'imperatrice Maria Teresa, che nel 1757 aveva deciso di scorporare questa parte da Milano. Tuttavia, fu il figlio, Giuseppe II, a metterla in atto. Infatti, la madre non aveva voluto andare contro le decisioni del Consiglio, che si era opposto.
Il decreto reale 1413 fu anche una conseguenza del decreto del Parlamento numero 5815 (18 agosto 1870) secondo cui due Comuni potevano essere fusi d'ufficio. Quindi anche senza il consenso di uno di loro o di entrambi. Fu soprattutto la conseguenza di una richiesta fatta dal Comune di Milano dopo la seduta del 14 ottobre 1871.
I TENTATIVI FALLITI
In realtà, l'idea era già uscita nel 1860, ma non se ne era fatto niente.
Francesi e austriaci
Come non se ne era fatto niente della Legge del 2 nevoso anno VI repubblicano (22 dicembre 1797) perché il governo cisalpino non volle inimicarsi i rappresentanti extramurari.
Ci pensò Napoleone: il 14 luglio 1807 emanò un decreto con cui stabilì che il numero dei comuni del Regno d'Italia doveva essere ridotto. Motivo? Taglio delle spese.
Con il decreto del 9 febbraio 1808 entrarono a far parte di Milano Corpi Santi e tutti i 35 comuni del circondario che si trovavano nel raggio di 4 miglia dai Bastioni ed entro le 5 miglia da piazza del Duomo.
Questi comuni erano:
Affori,
Bicocca,
Boldinasco,
Casa Nova,
Chiaravalle,
Crescenzago,
Dergano,
Garegnano
Marcido,
Gorla,
Grancino,
Lambrate,
Lampugnano, Linate superiore e inferiore,
Lorenteggio,
Macconago,
Morsenchio,
Musocco,
Niguarda,
Nosedo,
Poasco,
Precentenaro,
Precotto,
Quarto Cagnino,
Quinto Sole,
Redecesio,
Ronchetto,
San Gregorio Vecchio,
Segnano,
Sella Nuova,
Trenno,
Turro,
Vajano,
Vigentino,
Villapizzone.
Il ritorno degli Austriaci riportò tutto alla situazione precedente: con la nota del 12 febbraio 1816 tutti questi posti ritrovarono la propria autonomia.
1860
Il progetto del 1860 non prevedeva l'annessione totale di Corpi Santi ma l'espansione di Milano fino a 1 chilometro dalle mura. Inoltre, ci sarebbero dovute essere la soppressione di Corpi Santi e la conseguente nascita dei comuni di Barona, Calvairate, Fontana, Gratosoglio e Maddalena.
Apriamo una parentesi. Bene o male, chi vive la nostra città o ci bazzica conosce la Barona, Calvairate e il Gratosoglio o ne ha sentito parlare. Ma la Fontana e la Maddalena? Sono molto più centrali e magari ci siete anche stati a mangiare o a bere qualcosa. La prima si trova vicino all'Isola. Invece, la seconda è, praticamente, la zona Marghera-De Angeli.
Ritorniamo al progetto del 1860. Abbiamo detto che tramontò. Non abbiamo però detto come nacque. I milanesi presero spunto da quello che aveva fatto Pavia. Esistevano anche i Corpi Santi di Pavia e quelli di Cremona.
DOPO IL 14 OTTOBRE 1873
Grazie al decreto del 1873, Milano ebbe una popolazione di circa 262.000 abitanti.
All'inizio, l'unione fu difficile. Anche perché le condizioni di Corpi Santi erano peggiori: la sua rete stradale era meno efficiente rispetto a quella di Milano, era meno illuminata e così via. Anche dal punto di vista della salubrità c'erano molte differenze.
Inoltre, la nuova città venne suddivisa in otto mandamenti, di cui due del paese inglobato. Non solo: per molti anni si ebbero i consiglieri milanesi (61) e i consiglieri corpisantini (19): questa distinzione decadde solo nel 1885, su proposta di Pirelli. Anche i dazi non vennero tolti subito ma dopo qualche anno. Addirittura, rimasero fino a dopo il massacro di Bava Beccaris (1898).
Inoltre, va detto che molti abitanti di Corpi Santi volevano l’annessione.
GLI ALTRI INGRESSI
Come punti di accesso alla città,, alle porte elencate prima vanno aggiunte le seguenti: Sempione (dove c'è l'Arco della Pace), Genova, Monforte. E va aggiunta la Barriera Principe Umberto, era più o meno all'incrocio tra Piazza della Repubblica e via Turati.
Se l’articolo vi è piaciuto, iscrivetevi alla newsletter per non perdere i prossimi.