Teatro Manzoni di Milano,10 curiosità
Ecco alcune informazioni e alcune curiosità sul teatro Manzoni di Milano e sulla zona in cui è situato.
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All'interno troviamo dei lavori di Leone Lodi. Abbiamo menzionato recentemente questo scultore, quando abbiamo parlato della chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa, quella in cui c'è l'installazione dell'artista statunitense Dan Flavin, e quando abbiamo parlato di Santa Maria Nascente.
LE ORIGINI
È stato fondato dalla compagnia Teatro Sociale di Milano. Ha aperto il 15 maggio 1870.
LA VECCHIA STRUTTURA
l teatro Manzoni non è sempre stato lì dove si trova adesso. Prima, infatti, era in piazza San Fedele. Proprio qui, sul sagrato della chiesa che dà il nome alla piazza, il 6 gennaio 1873 l'autore dei Promessi Sposi scivolò, picchiando la testa.
La caduta gli causò un trauma cranico. Questo episodio ebbe delle conseguenze gravissime sullo scrittore. Infatti, oltre a condurlo alla morte nel giro di qualche mese (22 maggio) tramite una meningite, lo fece sprofondare in uno stato di catatonia.
AGOSTO 1943
Perché lo hanno spostato? Perché quello di prima nell'agosto dei 1943 è stato distrutto dai bombardamenti fatti dagli Alleati. Per la precisione, gli ordigni caddero sulla città dal 13 al 16 di quel mese.
Un altro edificio di piazza San Fedele che nella stessa circostanza ha subito una sorte simile è quello che ospitava la Questura. Si trovava proprio di fianco alla chiesa, a destra. Prima era un monastero gesuita. Pertanto, la Questura non è sempre stata in via Fatebenefratelli.
IL NOME
All’inizio il teatro Manzoni si chiamava Teatro della Commedia.
Poco dopo il decesso del romanziere, il consiglio decise d'intitolargli la struttura e già il 30 maggio 1873 andò in scena la prima opera dopo il cambio di nome. Quella sera si recitò Kean di Dumas padre.
IL SALVATAGGIO
Molto probabilmente questa cosa la sapete: il teatro Manzoni appartiene al Gruppo Fininvest. Quello che forse non sapete è che l'acquisto da parte della società di Berlusconi, nel 1978, lo ha salvato dalla trasformazione in un locale commerciale.
LA STRUTTURA ATTUALE
L'edificio che lo ospita oggi è stato inaugurato il 20 ottobre 1950. Lo ha progettato dall'architetto Alziro Bergonzo.
I lavori sono iniziati nel 1943.
Sul sito ufficiale del teatro troviamo scritto che è collocato nel centro di Milano, nel cuore del quadrilatero della moda, a poca distanza da via Montenapoleone e Piazza della Scala. Gli ampi spazi dell’atrio, l’elegante foyer e la sala teatrale sono l’esito della collaborazione con alcuni tra i più importanti artisti dell’epoca.
L’architetto
Alziro Bergonzo, architetto razionalista, nacque a Bergamo il 30 dicembre 1906 e morì a Milano il 22 maggio 1997.
Nel 1933 si laureò al Politecnico di Milano. Ebbe come relatore Piero Portaluppi.
Fu molto vicino al Regime. Infatti, progettò alcune Case del Fascio (a Nembro, a Fontanella, a Caravaggio, a Ponte in Valtellina e a Ponte San Pietro), la colonia elioterapica di Palazzolo sull'Oglio e il Monumento ai Caduti per la rivoluzione fascista e partecipò al concorso per l'EUR.
Tuttavia, la sua opera più celebre, insieme al Manzoni, è la Torre dei Venti di Bergamo.
VIA MANZONI
L'indirizzo esatto è via Alessandro Manzoni 40. Questa strada è una delle più significative di Milano perché, durante il periodo romano, un suo tratto e le attuali vie Santa Margherita e Nerino costituivano il cardo.
Invece, il decumano si trovava dove adesso ci sono via Santa Maria alla Porta e via Santa Maria Fulcorina. L'incrocio tra i due assi avveniva in piazza San Sepolcro, in cui si trova la Biblioteca Ambrosiana. Anticamente, lì c’era il foro.
Una peculiarità di Milano era che il cardo e il decumano non erano orientati ns e we bensì, rispettivamente, nordest-sudovest e viceversa.
Via Manzoni arriva fino agli archi di Porta Nuova medievale, edificata dai milanesi dopo la distruzione da parte del Barbarossa. A questo proposito, ricordiamo che il toponimo via Borgonuovo (una strada non molto lontana dal teatro) è un riferimento a un insediamento che sorse dopo la devastazione del 1162 e l'obbligo imposto ai meneghini di abbandonare la città.
Inoltre, Porta Nuova medievale è l'unico retaggio del sistema difensivo che abbracciava la Cerchia dei Navigli. Venne costruito tra il 1171 e il 1183 e aveva sette porte e dodici pusterle.
Sulla Porta Nuova medievale si può vedere l'effigie dei santi Gervasio e Protasio, due dei patroni di Milano.
Un'altra cosa molto interessante di via Manzoni è Palazzo Gallarati Scotti. Al suo interno, forse, vi sono delle opere del Tiepolo.
SULLA GIALLA
Se ci andate con i mezzi pubblici (opzione consigliatissima), potete prendere il tram 1 oppure la metropolitana e scendere alla fermata Montenapoleone della linea 3 (la gialla). Questa stazione è stata aperta il 3 maggio 1990. Originariamente, doveva chiamarsi proprio Manzoni.
Nelle sue vicinanze abbiamo un monumento dedicato a Pertini, in via Croce Rossa, e la chiesa di San Francesco di Paolo, aperta nel 1735. La facciata, in stile barocco, risale al 1891 ed è stata progettata da Emilio Alemagna. Qui, nel 1901, hanno celebrato i funerali di Giuseppe Verdi, morto al Grand Hotel de Milan, a pochi metri dalla chiesa. Il Cigno di Busseto aveva scritto una messa da requiem per Alessandro Manzoni.
SUL PALCO DEL TEATRO MANZONI DI MILANO
Il cartellone prevede molti spettacoli con attori (e non solo) che lavorano anche in televisione.
Ecco alcuni vip che sono saliti sul palco del Manzoni da quando appartiene alla Fininvest (o che lo faranno nella stagione in corso):
Giovanni Vernia;
Antonio Ornano;
Maria Amelia Monti;
Marina Massironi;
Leonardo Manera;
Andrea Delogu;
Federico Buffa;
Vincenzo Schettini. Quest'ultimo è un divulgatore scientifico ed è più noto al pubblico di YouTube che a quello televisivo.
Ma non sono mancate e non mancheranno le rappresentazioni di autori classici (Molière, Shakespeare, Pirandello, Goldoni, D'Annunzio, Eduardo De Filippo e altri ancora), concerti (quest'anno è in programma quello di Pupo) e spettacoli per famiglie, quasi sempre adattamenti di favole, fiabe, cartoni animati e film.
Non possiamo non menzionare il Festival della Magia, presentato da Raul Cremona, giunto alla settima edizione.
Si tratta spesso di spettacoli leggeri. Del resto, prima dell'arrivo della famiglia Berlusconi, nel 1967, la direzione artistica era stata affidata al duo Garinei e Giovannini, autori di commedie e la cui produzione è sempre stata incentrata sull'avanspettacolo.
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